sabato 7 luglio 2007

Vico Equense

è un paese bellissimo dal punto di vista paesaggistico, ma secondo me inospitale, soprattutto in estate, periodo in cui dovrebbe dare il meglio di sè.
La piazzetta, sia pur rinfrescata esteriormente con la ristrutturazione dei 4 palazzi all'angolo degli incroci, in estate diventa invivibile. E' un luogo inquinato dal punto di vista acustico, visto il traffico incessante dei mezzi di ogni tipo che l'attraversano nell'arco delle 24 ore. Quindi è inquinata anche l'aria che si respira e, mentre vi si sosta con gli amici o ai tavolini dei bar, non si percepisce una grande differenza col centro di una citta molto più grande.
Niente nel centro di Vico Equense fa pensare a un paese ameno, tantomeno i ristoranti traboccanti di gente chiassosa, o le salumerie sparse, dai prezzi da gioielleria.
Se si va al mare si deve condividere lo spazio esiguo del proprio ombrellone gomito a gomito con una folla oceanica di grandi e piccini urlanti. Su molti lidi il prezzo di ingresso è spaventoso, cionodimeno maree di gente vi si buttano ogni giorno in cerca di non si sa bene cosa, visto che il mare ha un colore giallognolo per niente invitante.

Grandi lavori di ristrutturazione dell'assetto urbano sono in corso. Ultmamente a Vico Equense è venuta l'ossessione della costruzione di nuovi pacheggi. Ne sono nati in quantità notevole, sparsi però nel centro cittadino, non decentrati per impedire la formazione delle file di traffico per le strade della città. Bisogna specificare anche che sono stati costruiti o si stanno costruendo molte aree per box privati che costeranno almeno 50.000 € ciascuno: non credo che saranno questi a togliere gli autoveicoli dalla strada. Ma tant'è, e nel frattempo alla confusione normale che regna sovrana per le strade si è aggiunto il grande disagio dei "lavori in corso" che da un anno stanno rendendo la vita difficile a tutti.

Non c'è più un cinema, non si creano eventi culturali di un qualche rilievo, si conduce la propria estate tra tavolini di bar senza fantasia e pizzerie dalle toilettes puzzolenti...

Eppure la gente continua a venire qua, si sottopone a file estenuanti sotto il sole, rimanendo imbottigliata sull'autostrada e lungo il litorale di Pozzano, superando prove di sopravvivenza degne dell'isola dei famosi, pagando cifre colossali per dei servizi infimi...

ecco che allora vado via, mi inabisso nella selvaggia calabria, mi defilo dalla paranoia collettiva. Nel silenzio bellissimo del mio giardino sul mare ritrovo me stessa, immersa nel profuno dei gelsomini, abbagliata dai colori degli oleandri e degli ibiscus variopinti, incantata dopo i tramonti di fuoco a guardare il cielo stellato, nel concerto dei grilli.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La poesia che mi hai postato è semplicemente intensissima e possiede ritmo e musicalità.Bellissima.