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martedì 20 maggio 2008

Ancora sui ROM

Se devo ripetere la prima parola che mi viene in mente passando vicino a un
campo nomadi, questa parola è un aggettivo: allucinante.
Se devo descrivere la sensazione che ho nel vedere dei bimbi piccolissimi seduti sul marciapiedi o per le vie della città, sporchi e laceri a chiedere l'elemosina questa è di raccapriccio.
Nessuno ha però il coraggio di affrontare questi aspetti e si è lasciato che i rom vivessero in condizioni miserabili e disumane, che rimassero nei loro ghetti lontani dalle nostre nari e dai nostri sguardi. E che si mescolassero a noi solo per sopravvivere a modo loro, sfruttando ignobilmente donne e bambini, senza muovere un dito.
Oggi il nuovo governo si dice pronto a varare il pacchetto delle misure eccezionali, quasi che tra rom e immigrati clandestini ci si giocasse la nostra sicurezza nazionale. La nostra opposizione deve essere ferma per impedire l'ondata
xenofoba che le misure acclamate tendono a montare. Ma avremo ben pochi argomenti da opporre se non si ha il coraggio di ipotizzare un piano di risanamento effettivo delle disumane condizioni di vita dei rom. Gli zingari in Italia devono essere aiutati a vivere meglio, gli si deve prospettare uno stile di vita rispettoso della convivenza civile, i loro bimbi devono andare a scuola, devono sottostare a quelle che sono le leggi italiane e deve essere tentata l'integrazione a tutti i costi. Non si può da una parte essere indignati per l'allontanamento coatto delle comunità rom e dall'altra rimanere indifferenti di fronte alle intollerabili miserrime condizioni nelle quali li si lascia vivere.
O si dice tutto o si rischia di non essere credibili.