martedì 20 maggio 2008

Ancora sui ROM

Se devo ripetere la prima parola che mi viene in mente passando vicino a un
campo nomadi, questa parola è un aggettivo: allucinante.
Se devo descrivere la sensazione che ho nel vedere dei bimbi piccolissimi seduti sul marciapiedi o per le vie della città, sporchi e laceri a chiedere l'elemosina questa è di raccapriccio.
Nessuno ha però il coraggio di affrontare questi aspetti e si è lasciato che i rom vivessero in condizioni miserabili e disumane, che rimassero nei loro ghetti lontani dalle nostre nari e dai nostri sguardi. E che si mescolassero a noi solo per sopravvivere a modo loro, sfruttando ignobilmente donne e bambini, senza muovere un dito.
Oggi il nuovo governo si dice pronto a varare il pacchetto delle misure eccezionali, quasi che tra rom e immigrati clandestini ci si giocasse la nostra sicurezza nazionale. La nostra opposizione deve essere ferma per impedire l'ondata
xenofoba che le misure acclamate tendono a montare. Ma avremo ben pochi argomenti da opporre se non si ha il coraggio di ipotizzare un piano di risanamento effettivo delle disumane condizioni di vita dei rom. Gli zingari in Italia devono essere aiutati a vivere meglio, gli si deve prospettare uno stile di vita rispettoso della convivenza civile, i loro bimbi devono andare a scuola, devono sottostare a quelle che sono le leggi italiane e deve essere tentata l'integrazione a tutti i costi. Non si può da una parte essere indignati per l'allontanamento coatto delle comunità rom e dall'altra rimanere indifferenti di fronte alle intollerabili miserrime condizioni nelle quali li si lascia vivere.
O si dice tutto o si rischia di non essere credibili.

22 commenti:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Pensare che si stà facendo di tutto per dipingerli come nemici.

Anna ha detto...

Maria,
sottoscrivo ogni tua parola ed aggiungo anche che io sono terrorizzata dagli zingari.Che dire? Cose ataviche che ci sono state inculcate sin da bambini e inquietudine giustificata dai loro comportamenti. Riconosco loro il diritto ad una vita dignitosa,nel rispetto delle nostre regole e della legalità, pur mantenendo, come è giusto, ben salde le loro tradizioni.
Un abbraccio affettuoso.
A.

mariad ha detto...

anna io non ne sono affatto terrorizzata. Forse mi sono spiegata male... :(
mettevo in luce gli aspetti che noi abbiamo accettato, sopportato senza battere ciglio. I rom non sono mai stati nei programmi di nessun governo, eppure rappresentano un cospicuo numero di persone che vivono nel nostro paese. E nessuno ha mai preteso che i loro bambini andassero a scuola,(i bambini immigrati li abbiamo accolti nelle classi...) che i loro campi avessero un minimo di dignità e pulizia e salubrità. Li abbiamo lasciati andare al loro destino senza occuparci di loro, ecco cosa volevo dire. Se non ci assumiamo le responsabilità nemmeno l'opposizione sarà credibile, potrà solo farfugliare di razzismo e contromisure.

Pellescura ha detto...

Ti ho messo tra i miei blog preferiti

mariad ha detto...

bruno cairoli, in italia c'è un gran numero di irresponsabili. Quasi nessuno può chiamarsi fuori dai disatri che stiamo vedendo.
La campagna contro i rom non è meno squallida del silenzio e dell'inerzia che abbiamo avuto per decenni sulle loro condizioni di vita.
Li abbiamo "lascati in pace" per evitare di affrontare l'argomento. Ci voleva coraggio ma nessuno ne ha avuto.

mariad ha detto...

grazie pellescura
:)

Anonimo ha detto...

E' un discorso complicatissimo, Maria. Perchè riguarda il nostro concetto di integrazione. Così, d'istinto, mi viene da dire che dovremmo non solo conoscerli (chi sono esattamente gli "zingari", da dove vengono, che lingua parlano? Se lo chiedi, 90 su 91 non ne hanno idea), ma "portarli all'emancipazione", e parlo proprio di quella di stampo sociale e socialista. Ovvero, fare in modo che molti di loro vadano nelle (nostre) scuole, che piano piano qualcuno di loro si laurei, svolga compiti funzionali alla nostra società organizzata, eccetera. Più o meno quello che è accaduto in altri modelli di integrazione (penso ad esempio agli stati uniti.Che però non hanno integrato i nativi...). Poi però fra un centinaio d'anni si faranno documentari sulla "cultura scomparsa". Io non lo so qual'è la soluzione. So che ogni processo d'integrazione -e in questo sono d'accordissimo con te- deve iniziare con una volontà: e da parte nostra verso queste popolazioni che vivono vicine a noi da secoli, non c'è.

mariad ha detto...

eli penso che i rom possano mantenere le loro tradizioni e le loro caratteristiche culturali se vivono in campi più sicuri dal punto di vista igienico sanitario e se i loro bambini sono più tutelati. Però ci vuole un piano, una strategia di azione che consenta un recupero sociale e civile delle comunità rom. E il riconoscimento delle nostre responsabilità. Perchè se i rom sono quelli che sono è anche perchè ci sta bene che se ne stiano il più lontano possibile da noi, chiusi nelle loro riserve-discariche. Anche questo bisogna ricordarsi di dire...

Anonimo ha detto...

Salve, passo da questo blog tramite un altro, e questo post mi sembra molto riflessivo e propositivo. Dobbiamo anche considerare che l'Italia non ha mai chiesto alla comunità europea i fondi disponibili proprio per offrire servizi alle comunità nomadi residenti in Europa. E proprio non riesco a capire il perchè. In alcune città, inoltre, i bambini nomadi frequentano le scuole, ma per allargare questo concetto, la gente dovrebbe anche insegnare ai loro figli a rispettare le diversità culturali, altrimenti sarebbe inutile. Purtroppo da questo punto di vista siamo ancora ben lontani.

Anna ha detto...

No Maria,
sei stata chiarissima nell'esposizione ed io ho compreso benissimo quello che volevi dire e l'ho sottoscritto parola per parola.
Aggiungevo solamente che anche io, come molti, ho paura di loro, una paura istintiva. Ma ciò non mi impedisce di portare avanti un'analisi che ritengo lucida e che ho ampiamente esposto nel mio post e nei commenti a seguire.
Quando dico che sono una rom, una clandestina, una migrante, voglio semplicemente dire che sono, da sempre,dalla parte delle minoranze, di ogni tipo, e che difenderò i loro diritti contro ogni sopruso.Tutto qui.

il Russo ha detto...

maria hai ragione, come già ho detto agli altri bisogna pretendere un minimo di civiltà e di dignità, cose che spesso in certi accampamenti non troviamo e che imbarbariscono chi li abita.
Detto questo converrai che le scene di Ponticelli, di Opera nello scorso dicembre ecc. sono disumane e razziste.
Che dire, c'è da tirarsi su le maniche a livello culturale, é un lavoro immane...

mariad ha detto...

il russo le scene di ponticelli sono, è già l'ho detto proprio nel tuo blog, il segno della inciviltà, della brutalità di una parte della popolazione napoletana che non è possibile contenere. Io brucerei le loro case e salverei i campi nomadi, tanto per dire...
però anche chi fa parte della società civile italiana non può tirarsi fuori dalle omissioni commesse nei confronti dei rom. Ora se ne parla tanto, ma altrimenti chi se ne frega di quattro straccioni e dei loro bambini?
Russo gli immigrati clandestini che vivono nelle periferie delle città, gli zingari, oggi sono gli ultimi. Ci accorgiamo di loro solo quando delinquono per dargli addosso. Ma se muoiono di freddo o di fame o a causa di una stufetta accesa in una roulotte, fanno notizia? Prendono le prime pagine o piuttosto un trafiletto a margine?
Ecco, questo volevo dire e di questo mi rammarico. E dico anche che questo lo dobbiamo ammettere. Altrimenti è inutile parlare delle violenze sui rom.

cesco ci sono retaggi culturali, come dice anche anna, ma questo non giustifica che i bambini rom possano girare per le strade a elemosinare senza che un viglile li noti o faccia qlcsa.
Quindi, fintanto che si limitano a elemosinare e poi tornano nei loro lerci accampamenti sono tollerati e questo secondo me è terribile.
Benvenuto comunque
:)

anna capisco quello che dici, io aggiungo solo che per essere uno di loro bisognerebbe stare con loro, agire con le autorità competenti, agire per un miglioramento dei campi, per vietare nelle vie cittadine la questua dei bambini e delle donne.
L'istinto forse fa prevalere la paura, ma noi non siamo fatti di solo istinto.
ma è un discorso difficile. Lo so

Anonimo ha detto...

Con la premessa che io non ne ho paura (ho un sacco di altre paure, ma non questa), facciamone in discorso di tipo "marxista": voglio dire che il problema è economico. Queste popolazioni sembrano (sembrano, perchè non è che noi ci dialoghiamo per sapere che pensano, e questa secondo me è la cosa più grave che facciamo sul piano culturale) rifiutare il nostro modello economico, pur rimanendo vittime degli stessi schemi. Credo che la maggior parte di loro, ad esempio, non sia più nomade in senso letterale, e questa è già una "trasformazione" del modello culturale. Quello che voglio dire, Maria, è che dobbiamo comprendere, con loro, quale lavoro e quale funzione all'interno della società organizzata può svolgere la loro cultura, senza che questo diventi una "condanna". La società industriale basata sull'utilità, indubbiamente, li respinge (come respinge disabili, anziani, diversità varie). E allora: cosa. Credo che non si troverà una soluzione finchè non dialogheremo.

Anonimo ha detto...

Pensavo di non inquietarmi più per nulla, di essermi abituato a tutto e invece mi ha scosso profondamente vedere quella ripresa riportata del Tg1 ieri sera: le ronde di cittadini che hanno arrestato e malmenato due trans. Ok si stavano prostituendo in un parco: ma chi era quella gente che poteva fare impunemente quello che stava facendo?Che li insultava e li malmenava?La televisione copriva col bip quegli insulti.Ma quel'è la morale di quella gente?Ho pensato che il fascismo è già cominciato, ma come accadde per il fascismo passato, se ne accorsero solo qualche intellettuale e gli stranieri.Fa bene la Spagna a dire quello che dice, e la la Commissione Europea a vigilare.Ma qui sta passando il modo di pensare della gentaglia più rozza e grossolana: mi chiedo a quando i nuovi triangoli rosa pure per noi, per farci riconoscere nelle scuole, negli uffici, per la strada?Bisogna alzare la guardia ed essere pronti alla difesa,i tempi si stanno facendo difficili.

Juliet ha detto...

c'è meme per te

Lucia Cirillo ha detto...

Una volta ho detto alla mamma di un bambino zingaro di mandarlo a scuola, piuttosto che fargli perdere tempo in strada a chiedere l'elemosina. Mi ha risposto che non ci pensava neppure.
Purtroppo su sta cosa credo che siamo sotto-zero...da sempre
Da dove si potrebbe mai partire? Forse provando a smetterla di parlare di integrazione e provare a dire "interazione"...hai visto mai che pure lo ro vogliono dirci qualcosa e aspettano solo che li stiamo a sentire?

Anonimo ha detto...

Hai detto delle sacrosante verità come sempre...E' proprio aver lasciato che si arrivasse a questo punto che ha reso possibile quello che succede oggi. Giulia

Anonimo ha detto...

Sono d'accordissimo con te. Ma mi rendo conto di quanto sia difficile affrontare questo problema. Ma mi chiedo sempre più spesso se esistano oggi in Italia problemi che non siano difficili.

mariad ha detto...

eli e luci sono pefettamente d'accordo. Il dialogo, l'interazione o qlsiasi cosa li faccia uscire dal ghetto dove volontariamente sono rinchiusi. Per fare questo dobbiamo tendergli una mano riconoscendo che la loro diffidenza è nata dalla nostra indifferenza, nel migliore dei casi.

Franco è facile passare dai rom alle prostitute, ai viados...
mi chiedo solo che tipo di problemi stiamo risolvendo in questo modo. Siamo più sicuri? Non ci succederà mai più nulla di male? Stiamo proteggendo i nostri bimbi dal lupo cattivo?
C'è una componente enorme di irrazionalità, di istintualità in questi comportamenti spropositati.
Che dire, teniamo gli occhi aperti...
:(

mariad ha detto...

Giulia io credo che dobbiamo ricominciare a dire la verità, e partire da quella per studiare strategie nuove per una convivenza civile.Se non si dice tutto si è poco credibili: solo mettendoci di fronte alle nostre responsabilità, potremo costruire qlcsa di veramente nuovo. Certo ci vuole coraggio...

Luigi Alfieri ha detto...

Post estremamente interessante e ben scritto.
a presto

Vadelfio

Anonimo ha detto...

Dove l'integrazione scolastica ha funzionato i minori Rom proseguono gli studi e cercano un lavoro 'integrato'. I Rom sono nomadi perchè costretti dall'intolleranza che nei loro confronti c'è in tutta Europa da 60 anni, da quando il nazzismo ne annientò 500.000, mezzo milione, 1/12 del numero di ebrei, ma sui libri di storia e nelle nostre memorie collettive non esiste neppure 1/12.000. Oggi il problema si presenta ai nostri occhi improvviso ed inquietante dentro la cornice xenofoba della sicurezza. Abbiamo di fatto emarginato una minoranza culturale. Oggi se un Rom cerca lavoro non può averlo per il solo fatto di essere Rom. Sono i rifiuti umani della nostra società.
;-) duccio