lunedì 12 novembre 2007

Io sono macinata dalla quotidianità

e intanto si accumulano gli eventi di cui vorrei parlare. E' incredibile la mole di informazioni e fatti cronaca che si affastellano in pochi giorni. Tutti clamorosi, a volte intensamente angoscianti, a volte sconcertanti. Segni del mondo moderno, della società complessa, dicono gli esperti, ma stare dietro a tutto quello che succede nel mondo e a casa nostra è davvero impossibile. E sfinisce il solo pensiero di dover commentare qlcosa visto che tutto è già abbondantemente sezionato, dibattuto, eviscerato su tutte le reti Tv e sui quotidiani. Qlsiasi cosa si pensi c'è già qlcuno che lo ha detto, e davvero a volte non restano parole o pensieri da aggiungere.
In questi pochi giorni solo per fare un piccolo esempio, ci sarebbero stati milioni di argomenti di cui parlare su un blog, a partire dalla morte del caro Enzo Biagi, passando per l'atroce delitto di Meredith, fino al suicidio del povero liceale sfottuto dai compagni perchè studiava troppo e che si è impiccato, consapevole forse di dover affrontare una vita e un insieme di umani troppo al di sopra delle sue forze. E del tifoso laziale ucciso dal poliziotto idiota che nn si rende conto di avere tra le mani una pistola e non una fionda...? Cosa resta più da dire?
In questa giostra impazzita che è diventata la vita sembrano non esserci più le mie parole, le idee adeguate a spiegare le emozioni, a definire i limiti tra quella che sembra follia collettiva e il mio sgomento. Come una spugna io assorbo tutto, sento affastellarsi immagini e parole in una specie di buco nero della memoria che li ingloba e ogni volta subito si chiude, quasi a protezione della mia salute mentale.
E mi costa fatica a volte parlarne perchè mi sembra di aggiungere un nulla al nulla generale delle parole al vento, miliardi di parole al vento, che si alzano dai talck show, dagli psicodrammi televisivi, dai giornali...
Se a volte poi cerco di parlarne sul serio, tra colleghi, amici, parenti, salvo rare eccezioni, la conclusione che arriva quasi subito dal mio interlocutore è: non si capisce più nulla, ma dove andremo a finire?
Io mi chiedo in silenzio e sottovoce lo chiedo anche a voi amici bloggers: ma perchè c'è ancora da andare a finire?? Non lo siamo già finiti??

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