
sembra sia diventata il modo di esprimersi di buona parte degli italiani arrabbiati: gli ultras non sono d'accordo con le decisioni arbitrali o del Sindaco? Le casalinghe e i padri di famiglia si dissociano dalle decisioni politiche prese per il loro territorio? I capipartito locali vogliono contrastare il governo e decretarne la nullità operativa? Ebbene, qlsiasi motivo spinga la collettività a reagire, pare non sia possibile più fare a meno dell'intervento attivo delle forze pubbliche, armate di sfollagente, bombe lacrimogene, che carica a testa bassa i manifestanti.
Le scene che abbiamo tutti guardato sgomenti in tv sembrano il segno tangibile di una società che si è ormai definitivamente e irrimediabilmente imbarbarita, che non sa più discutere, ma solo combattere. Le frasi di alcuni ex pacifici cittadini sono emblematiche: non ci arrenderemo! Dovranno passare sui nostri corpi!
Sono molti mesi ormai che va avanti così, la spazzatura di Napoli ha solo riproposto scene già viste. Si ha l'impressione da un po' che il Paese tutto sia sull'orlo di una guerra civile.
In realtà sappiamo tutti che non è così, che nelle nostre città si circola con relativa sicurezza, che le sommosse sono sporadiche e sempre circoscritte, che i cittadini italiani sono inclini alla protesta ma che si contano sulle dita di una mano quelli che scendono in piazza con intenti bellicosi o con un'arma nascosta nel giubbotto. Se ragioniamo un attimo a mente fredda ci rendiamo conto che è così.
Eppure quelle immagini ci danno un senso di inquietudine, ci fanno sentire in continua guerra, in uno Stato inefficiente e incapace di proteggerci dalla violenza e dalla barbarie, ci profondono un senso di insicurezza totale. Ci impediscono di ridimensionare gli eventi a quello che sono: problemi di disorganizzazione, perlopiù, di sciattezza politica, ma mai di disgregazione sociale vera e propria, di disfacimento delle istituzioni, che resistono salde, secondo me, e ancora capaci di garantire la nostra sicurezza.
Allora cui prodest? Chi ha interesse a far assomigliare il nostro Paese a una repubblica sudamericana? Chi si compiace nel mostrarci come un paese troppo spesso violento e senza regole e senza protezione? Chi si diverte a rinfocolare le proteste anche legittime dei cittadini magari accendendo autobus e macchine e cassonetti, caricando la polizia, oppure creando sommosse ad hoc sotto gli stadi senza che esista una vera motivazione?
Qua la risposta sembra facile ma in realtà non lo è. Bisognerebbe dipanare una matassa fatta di malavita organizzata e malapolitica d'assalto. Ma tra i colpevoli ci metto anche l'informazione pubblica e non, alcune trasmissioni tipo L'Italia in diretta, i titoli dei tg di tutte le reti: sempre apocalittici, distruttivi, paralizzanti. Se qlcosa si rompesse negli schemi sociali nazionali la colpa sarebbe un po' anche di questa informazione che sta diventando barbara,essa sì, che indugia sull'odio, che separa sempre i buoni dai cattivi, che aizza, che fa finta di discutere ma che non contribuisce minimamente a rasserenare gli animi, ed entra nelle nostre case ormai 24 ore su 24 riproponendo sempre le stesse scene di violenza, nutrendosene e godendo ad ogni balzo dello share. E che troppo spesso non prende le dovute distanze da quella malapolitica e da quel malaffare.
In un paese civile l'informazione, soprattutto quella televisiva, deve essere corretta, chi prepara e chi manda in onda i servizi deve dargli lo spazio che si meritano, deve dargli la giusta dimensione, deve saper unire la coscienza civile di tutti i cittadini e... soprattutto deve essere INDIPENDENTE!
11 commenti:
i che strunzat
Avete leccato per una vita il culo di bassolino che non appena l’informazione fa vedere a tutto il mondo come ha ridotto Napoli parlate subito di mancanza d’indipendenza. La gente non ne può più di monnezza per questo reagisce vivici tu, come ci vivo io sotto tonnellate di merda a S. Giorgio.
ma come mai tanti anonimi?
mah
prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
quello che io non riesco a capire perché hanno arrestato le persone a Cagliari e non a Napoli. Per il resto è storia vecchia, bassolino è sicuramente responsabile dell'andazzo campano, ma mentre diciamo che la colpa, oltre che di bassolno e dei suoi, possa essere della camorra cosa si sta facendo per arginare il fenomeno camorrista? chi ci dice che tra le persone in piazza non ci siano anhe agitatori pagati dalla camorra e ancora cosa dire di interi quartieri che assalgono i poliziotti quando vanno ad arrestare un camorrista?
questa storia va avanti da decenni e in questi decenni vi è stata una bella alternanza...
... ma il problema adesso è la legge elettorale che permetterà a chi siede nelle poltrone che ontano di rimanervi....
...Questo anonimo cafone forse so pure chi è e siccome gli anonimi hanno la faccia come il culo, riescono a fare solo prrrrr cioè peti. per il resto non ti curar di lor...
Ho letto il tuo lungo post con interesse, come tutte le cose che scrivi e sulla recrudescenza della violenza nella nostra società ho una mia teoria, che poi non è la mia ma di Eric J.Hobsbawm ed è contenuta in un suo libro di circa trent'anni fa:"Ribelli. Forme primitive di rivolta sociale, riedito da Einaudi recentemente € 17.50. La tesi è più o meno questa: Il non riconoscere più politicamente un conflitto di classe incanala l'antagonismo sociale nella rabbia e nel ribellismo. Il buonismo ecumenico che viene propinato come bromuro nelle nostre minestre mediatiche quotidiane e non da ora, ma da anni finisce col generare l'esatto contrario.Non è possibile che in una società dove la forbice tra chi è ricco e chi ricco non è si allarga sempre di più, non ci sia più nessun soggetto politico che rappresenti gli interessi dei reietti, dei poveri, degli esclusi. Veltroni - che mi fa piangere solo a guardarlo, intendo proprio come qualità estetica- può dire quanto vuole che gli imprenditori sono lavoratori come gli altri e che non bisogna guardali come antagonisti, sta dicendo una menzogna consapevole di dirla. Questo non fa certo bene a chi fatica ad arrivare a fine mese e poi non ci si può aspettare che si capiscano le politiche sociali dei democratici. Il fatto è che – ed ha ragione Vattimo, e prima di lui Derrida: Marx non è mai sto così attuale come adesso che nessuno ne parla più e quando dico nessuno intendo proprio nessuno perché che ne parlino i filosofi è come se ne parlasse nessuno, mentre tutti i politici hanno da tempo indossato abiti buoni per tutte le occasioni. Quando tu chiedi chi ha interesse a far somigliare la nostra repubblica ad un paese sud americano io ti rispondo che sono questi politici la causa di questi eccessi di violenza E qui non parlo solo di Napoli con le rivolte “monnezzare” che è molto comodo dire che sono frutto della camorra, ma anche delle rivolte negli stadi o della violenza gratuita che sembra attraversare ogni manifestazione sociale.Io vorrei uomini come Zapatero in Italia, uomini che ti dicono ancora qual è il proprio progetto politico e si distinguono ancora dalla destra e non politici che dicono tutto ed il contrario di tutto, come se stessero dicendo chissà quale grande verità. Il ribellismo, il rivoltismo rabbioso nasce e si sviluppa perché gli esclusi, i poveri, i reietti, stanno diventando dannati della terra . Tu scrivi: “Le frasi di alcuni ex pacifici cittadini sono emblematiche: non ci arrenderemo! Dovranno passare sui nostri corpi!”. Io ti rispondo: quei cittadini ormai di loro hanno solo il corpo perché sono stati deprivati di tutto e soprattutto sono stati cancellati come soggetti politici: semplicemente hanno smesso di esistere. L’anno scorso la rivolta delle banlieu parigine in fiamme, quest’anno da noi la periferia di Napoli: motivi diversi, indubbiamente, ma la stessa rabbia e la stessa povertà e io prevedo un incremento di questi episodi fino all’esplosione anche individuale un po’ come succede negli Stati Uniti, perché l’antagonismo sociale non è rappresentato più da nessuno, Veltroni si sente Kennedy e un’intera classe politica ha cancellato dal proprio vocabolario parole come: solidarietà, bisogni primari, assistenza, povertà, indigenza, parole che sono maledettamente vere per la maggior parte degli italiani.
ammiragliok qualche arresto c'è stato, ma non è questo il problema. Arrestare i facinorosi per metterli in gattabuia non fa male, ma i poteri forti fatti di delinquenza e di malapolitica restano intatti al loro posto, nessuno li smuove. E la magistratura napoletana non può lavarsi le mani in toto attribuendo alla disorganizzazione i ritardi accumulati in tutti questi anni.
I quartieri che difendono i camorristi non esistono. Esistono dei quartieri dove alcune donne paladine di nn si capisce ke, intervengono per proteggere i loro familiari camorristi se arrivano carabinieri o poliziotti. Dove la delinquenza sembra maggiormente concentrata, in realtà più che la connivenza dei cittadini, c'è piuttosto l'assenza delle istituzioni, che lasciano marcire interi quartieri in uno stato di abbandono totale.
Sulla legge elettorale mi pare che stiano litigando abbastanza. E il problema mi pare sempre lo stesso: si deve garantire la governabilità o no? Se si, allora dobbiamo provare a tenerci chi viene eletto per 5 anni, abbandonando tutti l'istinto all'annullamento dell'avversario tramite scorciatoie. Come avviene in tutti i paesi dalle "democrazie avnzate"
:-)
Franco è tutto vero quello che scrivi. L'unica cosa sulla quale non sono pienamente d'accordo è l'informazione buonista. Salvando pochissime trasmissioni, è sempre parziale, raramente informa, spesso rappresenta un paese diverso, che si nutre di odio, manda e rimanda scene del terrore senza mai attribuire agli scontri un significato vero, senza individuare il nocciolo delle questioni. Io direi che se ci sono tensioni sociali, la tv così come le rappresenta, le rinfocola, e non sui contenuti o sulle responsabilità, solo sull'odio a perdere.
Su Veltroni e il pd mi piacciono sempre meno. Ora il suo obiettivo appare più chiaro, ma non tanto...
:-)))
franco
sull'anonimo, se mettiamo insieme le nostre 2 mezze idee mi sa che troviamo l'unico str che sappiamo
Non dare retta agli anonimi: io credo che chi non esiste perchè non ha un nome e non si fa identificare, non esiste e basta, non vale la pena discutere con chi non c'è e non sarebbe mancanza di democrazia depennarli: non esistono. Se mettono il loro nome allora è diverso. Il tuo è un bel post che condivido. Giulia
grazie giulia
un saluto affettuoso
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