
E' un film piacevole, divertente per certi aspetti, ben fatto direi.
La trama è pittosto semplice: Pietro, top manager di una importante holding, perde improvvisamente la giovane moglie. La perde mentre lui è in spiaggia intento col fratello a salvare due belle gnocche (una di queste è la Ferrari) che stavano per annegare. Comincia a questo punto per lui uno strano percorso: da una parte lo assale il senso di colpa per essersi trovato lontano dalla sua casa e soprattutto dalla sua bambina di 1o anni nel momento della tragedia. Dall'altra il bisogno di capire cosa gli è sfuggito della sua vita precedente, al punto da perderne il controllo. Così si allontana dal luogo di lavoro e, per seguire fino in fondo la figlia,per farle sentire in ogni istante la sua presenza, decide di rimanere tutti giorni fuori dal cancello della sua scuola per tutte le ore che la piccola è in classe. E quel luogo, (un giardino antistante la scuola, poco frequentato e molto silenzioso)nel quale si rifugia per mettere in ordine i suoi pensieri, diventa il luogo di incontro coi parenti, gli amici e i colleghi di lavoro che lo raggiungono per metterlo al corrente delle loro traversie, delle loro frustazioni, del loro dolore. Là vedrà insomma tutti quelli che sono stati in qualche modo i protagonisti della sua vita fino ad allora e che inconsapevolmente lo aiuteranno, insieme alla figlia (la più matura di tutti, indubbiamente) ad uscire dal suo caos calmo (divertente è l'elenco mentale molto variegato che pietro si impone tutte le volte che gli pesa troppo la realtà incombente). E là, per una serie di coincidenze un po' contorte, incontrerà anche la gnocca che ha dovuto salvare dalle onde nel momento in cui sua moglie moriva. Con la quale, in seguito, avrà un amplesso furioso e liberatorio che contribuirà a portarlo fuori dai suoi tormenti.
Il film non ha nessun messaggio da proporre, racconta solo una storia, il momento difficile della vita di un uomo e il suo modo per venirne fuori. Quindi è un po diverso per impostazione dagli altri film che vedono Moretti attore o regista. Ma la vicenda è raccontata in modo gradevole, senza forzature e si esce dal cinema un po' delusi forse, perchè da lui ci si aspettava altro, ma in fin dei conti senza rancore. Anche gli altri attori cpmpresa la bambina, sono molto bravi e convincenti, specialmente Alessandro Gassman nel ruolo del fratello di Pietro.
Molto si è parlato della famosa sequenza hard. E ne voglio parlare anche io. Nel film a quel punto della trama non mi sembra messa a caso o solo con l'intento di attirare il pubblico. E' il giusto epilogo di una storia intrisa anche di bisogno inconscio di vendetta: da una parte quella di Pietro che trovandosi tra le mani l'oggetto della sua colpa, lo piega a tutti i suoi desideri più empi. Dall'altra quella della donna che trova il modo più sottile e femminile possibile per punire il suo disgustoso marito. E' una scena piuttosto forte, vero, e non siamo abituati a vedere Moretti nei panni del maschio focoso e voglioso di trasgressione. Ma il personaggio che interpreta si confà all'epilogo della storia e francamente non capisco i moralismi di qualcuno che pretende un Moretti attore esclusivamente algido e controllato. Al punto di dover modificare la trama di un romanzo? Mi sembra esagerato.
9 commenti:
Non so se lo hai letto, Mariad, ma io il romanzo l'ho trovato bruttarello, con tutto il rispetto per Veronesi. L'ho portato alla fine solo per disciplina, perchè non lascio mai le cose a metà, ma se un libro, e quindi un film, non mi trasmettono un messaggio non riesco ad apprezzarli per altri motivi, neppure per lo stile impeccabile.
Però, la curiosità nei confronti del film c'è.
La scena incriminata nel libro ha un senso e, forse, è l'unico momento più significativo di tutta la storia.
Andrò a cinema...:-)
sono d'accordo con Vita il romanzo è brutto ed è stata la bravura dello sceneggiatore a farne un film, un po' noiosetto per la verità,mentre a decretarne gli incassi al botteghino è stato Nanni Moretti e la pubblicità della scena di sesso con la Ferrari.
beh vita a dirti il vero non è che ti perdi un capolavoro se non vai a vederlo. E' carino, ben fatto, ma non imperdibile.
il libro non l'ho letto. E stando a quello che dici non lo comprerò. Io pure sono come te, quando inizio a leggere un libro mi comporto come se il medico mi avesse prescritto la lettura completa. Me lo sorbo tutto, insomma. Hai fatto bene ad avvisarmi
;-)
franco
Moretti secondo me non aveva bisogno di quella pubblicità. Saremmo andati a vederlo ugualmente anche senza la scena a luci rosse.
Io l'ho trovato gradevole, ma sono d'accordo che non è per niente un grande film. Niente a che vedere con Il caimano, indubbiamente.
@mariad ip il libro mi permetto di consigliartelo, per un solo motivo: hai trovato il film carino (io sono un pò più delusa di te...). Il libro è molto più chiaro (e coinvolgente) del film, soprattutto perchè analizza la psicologia di personaggi che il regista ha appena sfiorato. In realtà farebbero parte della storia in modo decisivo. Perdonami se mi sono permessa. Piacere di averti trovato :-)
Non andrò a vedere il film proprio per via della scena di sesso. I miei soldi non valgono le chiappe di Moretti e neppure le tette dell'attrice..
So di aver scritto una scemata ma mi diverte tanto. La scemata, intendo. In genere non mi divertono perchè non me ne accorgo. Stavolta sì.
Scusa il commento scemo.
Andrò domani a vederlo, influenza permettendo. Grazie della recensione. Io adoro Moretti, anche se so che non è un grande attore, né un gran regista. Ma ogni volta che lo vedo, rivedo me stessa. Insomma, siamo uguali.
Poi ti faccio sapere le mie impressioni sul film. Ciao.
Anna
ottima recensione e blog interessante! Sei sotto controllo adesso... :)
ciao! ;)
ciao mimmo
sono passata nel tuo blog, è molto simpatico
e mo vado pure a votare lo spot della focus
:-))
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