
preannuncia la sua contrarietà al gay pride che si terrà a Roma il prossimo 7 giugno. In parole povere il nuovo sindaco contesta l'esibizionismo sessuale ostentato nei gay pride, facendo intuire la sua malapredisposizione ad accettare l'evento nella capitale.
Gli risponde Cristiana Alicata, sempre dalle pagine di Repubblica, con un'accorata lettera nella quale lo invita al Gay Pride romano per rendersi conto di persona che il corteo è ben lungi dall'essere quello che i media tendono a mettere in primo piano, anzi vi partecipano migliaia di persone vestite in modo normale e che gli eccessi, anche negli atteggiamenti, rappresentano l'eccezione e non la regola.
A parte che la comunità gay si è spesso vantata delle chiassose e variopinte sfilate ritenendole provocatorie, anche se in senso buono, intenerisce e mi stupisce la richiesta di Cristiana Alicata tanto delicata quanto piena di passione: si rivolge al Sindaco come se questi non provenisse da una forza politica che sull'omosessualità si è sempre pronunciata in termini estremamente negativi, specialmente in tema di diritti civili. Non condivido poi assolutamente le sue parole sulla croce celtica che Alemanno porta al collo, che, in quanto a simbologia, è ben più forte di tutte le parole che il sindaco ha detto sui Gay e sul pride.
Comunque sono curiosa di vedere come procederà questa
storia e come si comporterà Alemanno in occasione del gay pride romano.

E anche, a dire il vero, di quale rapporto si svilupperà tra le comunità gay capitoline e la giunta di destra. Quello che mi pare abbastanza chiaro però è che la comunità gay si sta interrogando sull'opportunità di proporre un gay pride soft, senza eccessi. Vien da chiedersi come mai non ci abbiano pensato prima...
25 commenti:
Sul gay pride so che molti gay non sono poi così entusiasti però da qui a volerlo escludere o cmq cercare di creare un ambiente teso ce ne corre...
daniele l'ambiente teso a roma ci sarà malgrado la volontà dei gay.
La Alicata usa un tono troppo dimesso nei confronti di Alemanno, secondo me. Qua si tratta di diritti, non si deve dimostrare niente a nessuno, mi pare
Non è questione che piaccia o non piaccia una manifestazione... La questione è che si sia liberi di farla. La televisione è sicuramente diseducativa e non si soggnano di censurarla come tane altre cose. Guai se ci dovesse essere a questo riguardo una limitazione o peggio, Giulia
La Alicata mi ricorda il Rutelli di Guzzanti quando, in vista della vittoria dell'avversario, urlava "Silvio, ricordati degli amiciiiii!".
Ora, possiamo stare a discutere o meno sull'utilità del gay pride (io temo che sia ancora più utile che non, ma non vivendo sulla mia pelle l'omosessualità e ciò che comporta probabilmente sbaglio), credo che o la Alicata crede veramente in ciò che dice croce celtica compresa e allora fa tenerezza quanto é sprovveduta, oppure cerca di evitare lo scontro e così facendo va a contrattare la propria diversità ed il modo di manifestarla, perdendo in una lettera anni di battaglie per la propria libertà negli orientamenti sessuali alla luce del sole...
Ben felice di essere smentito.
concordo pienamente il russo e leggendo il blog dell'alicata non si ricevono per niente delle buone impressioni.
Io penso che non ci sarà nessuna tensione, ci sarà una manifestazione pacata e sarà utilissima visto che l'Italia è agli ultimi posti sui diritti civili. E fateci caso, dove i diritti dei gay sono calpestati, anche le donne sono molto discriminate. Guardate i dati e scoprirete questo.
ps grazie per il tuo commento! Hai ragione, l'italia sta divenatndo un paese omertoso! Non solo dove regna la mafia, e questo peggiora le cose.
Cara maria,
ho letto. Intato le informazioni della Alicata sull'oigine del PRIDE sono sbagliate. A New York, caricati dalla polizia, non furono trans, ma gli omosessuali che frequentavano lo Stone Wall il 27 giugno 1969 poco dopo l'1:20 di notte, quando la polizia irruppe nel bar Christopher Street, nel Greenwich Village.Poi per tutto il resto, la storia è vecchia: l'informazione ha sempre mostrato le immagini più luccicose per descrivere i gay, anche i giornali - si fa per dire- più progressisti. Fa parte di quella cultura ipocrita che da un lato fa finta di essere aperta e dall'altra continua a coltivare il pregiudizio, in testa ci metto La Repubblica, figuriamoci il resto che cos'è.Il gay pride, si farà, perchè ormai è diventata una pagiacciata istituzionale come la giornata della donna con tutte le polemiche pro e contro che pure fanno parte della stessa pagliacciata. per la lotta al pregiudizio antiomosessuale,beh!Questo è un altro discorso:qui la battaglia deve essere lunga, paziente, dignitosa e soprattutto fatta da gente omosessuale che si vuole profondamente bene.Il resto sono solo chiacchiere.
come si rapporterà Alemmano con i Gay? e Bondi con la "ns Cultura" o con quale "Cultura" si rapporterà? e la Russa con le tematiche degli interventi militari? e Prestigiacomo con la "Monezza"? e Zaia penserà anche al ns pomodoro e al ns olio o solo al radicchio trevigiano? E Maroni Ministro degli Interni come si rapporterà con i questori , poliziotti meridionali che sono dati alla mano oltre il 70% meridionali ? mi fermo qui...
Onestamente a me il Gay Pride non ha mai entusiasmato più di tanto. Non so gay e non dovrei mettere bocca sull'argomento, ma ho sempre percepito l'evento come non fondamentale per l'acquisizione dei diritti degli omosessuali. Mi ha sempre dato, invece, la sensazione di una festa, che talvolta, fortunatamente in minoranza, scade in alcuni atteggiamenti che non favoriscono consenso. Cmq sono curioso di vedere come andrà a finire.
Ritengo che il gay pride debba svolgersi e svolgersi secondo la manifestazione che ognuno vuole dare della propria persona per rivendicare i propri diritti. Conosco molto bene il mondo gay e so che l'omossessualità, così come l'eterosessualità, ha milioni di sfaccettature.C'è il gay che si veste "normalmente" e mai lo distingueresti da un etero, quello che è ugualmente pacato, ma mostra i segni della sua omosessualità, quello che si sente donna e non lo nasconde, quello che si sente donna perennemente a caccia di uomini, quello che si sente uomo perennemente a caccia di uomini,quello che adora travestirsi e gridare a tutti la sua omosessualità, quello che ama fare la divina, quello che si veste come una donna di strada, e potrei continuare per ore.Ritengo che tutte queste persone abbiano il pieno diritto di sfilare e di sfilare come vogliono. Questa è libertà. Ma vallo a spiegare al sindaco di Roma....
io credo che il gay pride, come ha detto franco, sia una specie di giorno dedicato, un giorno cioè in cui l'attenzione dei media e di tutti si concentra su un argomento, e il giorno dopo nessuno ne parla più.
Però, sono convinta che se gli omosessuali lo vogliono, si debba fare e nei modi che essi ritengono giusti. Penso anche che le battaglie non si debbano concentrare in un solo giorno, ma in un'azione continua e martellante nei confronti delle istituzioni e del governo. Un po' come facevano le donne negli anni '70.
Penso anche che le lettere come quelle dell'Alicata siano davvero fuori luogo, visto che si parla di diritti e non di elemosine. Alemanno è un fascista ed io non saprei rapportarmi a lui in maniera tanto condiscendente, per nessuna ragione.
A me Alemanno mi starebbe pure simpatico. Ha solo quel difettuccio di essere un po' troppo a destra per i miei gusti. Staremo a vedere.
cadete anche voi nel pregiudizio.
Alemanno non può dire nulla contro i gay .mentre voi potete dire tutto contro Alemanno. diamogli un po di tempo. sarà ancora frastornato dalla vittoria contro quel "grande" ministro della cultura (rutelli)
massimo decimo meridio
(generale delle legioni del nord)
Sono molto d'accordo con Anna e con chi ha espresso analoghe considerazioni.
Cosa farà Alemanno non ne ho idea, temo nulla di buono. Della Alicata, invece, non so bene cosa pensare: apre al dialogo, e questo, come atteggiamento generale e di primo approccio, non è negativo in sè.
Anch'io sono d'accordo con Anna.
Forse questa potrebbe essere una prova del fuoco.
Speriamo vada tutto bene.
Io non sono mica per lo scontro a muso duro, sono per una posizione chiara, che non dia adito a dubbi: la comunità chiede dei diritti, Alemanno se ne deve fare carico e rispondere con un si o con un no. Quel "dai vieni che non ti faremo vergognare..." mi sembra cmq una rinuncia. Una rinuncia a quello che è l'orgoglio gay e di tutta la comunità. E una forma ambigua di scambio. I diritti non si scambiano con niente, o si accetta tutto delle persone o si lascia perdere.
Poi sono d'accordo anch'io con anna, e proprio per questo trovo la lettera di cristiana uno scivolone un po' patetico, non ho capito bene per dimostrare cosa.
Da notare che cristiana ha dovuto ribadire nel suo blog quali sono le aspettative della comunità, dato che dalla lettera non si capivano per niente.
Io sono tra quelli che farebbero volentieri a meno di certe anacronistiche manifestazioni (ancora con questo orgoglio gay!!!! E' una vita che tento di organizzare l'orgoglio dei mancini, dei daltonici, dei ventriloqui e di tutti quelli che "son fatti così"...). Stiamo ancora a fare provocazioni per farsi riconoscere dei diritti. Forse il tono dimesso dell'Alicata è la voglia di dimostrare che ormai si vuole superare l'atteggiamento di sfida...forse...
lucia, se lo fanno come vogliono il gay pride, io non dico che mi piace nè che vorrei che fosse diverso perchè come la penso io ha un valore relativo.
quello che non mi piace della lettera dell'alicata sono gli argomenti posti. Metto a tal proposito una risposta che ho già dato in un altro sito:
"bè può essere che io mi sbagli, ma il metodo secondo me non va perchè: punto primo cristiana dice che è una di quelli che non ha votato per rutelli, per dire cosa? io non l'ho capito.
Punto secondo: dice ancora che crede nel valore apolitico che Alemanno dà alla croce celtica che porta al collo. Io non ci credo per niente.
Punto terzo, dichiara di credere che i ragazzi di Colle Oppio sono sinceri quando dicono che non sono più fascisti. Li abbiamo visti ieri sera da Santoro gli "ex" fascisti...
Infine, anche se nella lettera è messa al primo posto, l' invito al sindaco sembra fatto per dimostrare qualcosa. Ma il sindaco conosce benissimo da molto tempo la situazione dei gay romani. Inoltre fa parte di quelle forze politiche che sono maestre nel mistificare la realtà e distorcere l'informazione.
ps la gente di destra che ha risposto a cristiana si conta sulla punta delle dita.
Ribadisco: non discuto il tono, discuto gli argomenti".
insomma luci, io credo che se uno deve chiedere il rispetto della propria identità lo deve fare con chiarezza, col tono che vuole, se calmo e conciso è meglio, ma senza concedere nulla a quelle che sono le terribili manchevolezze dell'avversario.
O.K. Chiaro e concordo
Grazie per essere "passato" dal mio blog...
a presto
vadelfio
Effettivamente l'aver precisato che non ha votato Rutelli si presta ad un leccaggio di culo preventivo anche non lo fosse, cribbio, ma sta gente quando mette giù lettere e/o appelli su temi così importanti, avere almeno la decenza di rileggerseli, no eh?
Capito qui per caso dal blog di pennarossa e vi riporto alcune riflessioni nate dai vostro commenti eterogenei:
1)il tono è dimesso ma la richiesta è forte
2) alemanno oggi è il sindaco di Roma, quindi quando parlo con lui parlo con la mia città
3) ho ribadito cosa chiede il movimento perchpè in quei giorni era pieno di gente di destra che passava, e volevo che gli arrivasse il messaggio4) quando dico che non ho votato rutelli lancio un messaggio politico al pd, cosa volete che me ne freghi di leccare il culo ad alemanno? Qualcuno vuole spiegarmi quale motivazxione recondita avrei?
4) anni di battaglie ahimè, di riserva indiana, ammaliati dalla sinistra che ci ha sempre tradito
5) la lettera non è ingenua, spiace che l'abbiate presa così, ma si insinua per mettere in competizione la politica sull'argomento. Lo sapete che il PD non ha ancora aderito al GayPride?
e aggiungo che Arcigay e arcilesbica roma e anche digayproject hanno scritto ad alemanno chiedendogli un incontro....come vedete il movimento (non tutto, ma buona parte) ha capito che deve uscire dalla riserva. Guardate: questa azione politica apparentemente diretta alla destra è una sonora comunicazione alla sinistra. per questo non sono d'accordo quando mi dite che trattasi di ingenuità.
cristiana, il pd ha sicuramente delle colpe gravi nei confronti della comunità lgbt. Questo però è un altro discorso che si dovrà fare in futuro e anche stavolta con termini chiari.
La tua richiesta ad Alemanno ha un sapore amaro, non accoglie le giuste rivendicazioni, secondo me. Mi sembra un dimesso invito che viene fatto nella speranza che ci si possa capire, chiudendo un occhio da ambo le parti su quelle che sono le magagne dell'uno e dell'altro: tu vieni a vedere me ed io non vedo la tua croce celtica. Tu ascolti me e io mi scordo di tutto quello che la destra romana ha detto (e dice) sugli omosessuali. Tu accetti l'invito e io divento meno esibizionista. Solo una richiesta di non bellingeranza insomma. Ma per arrivare a cosa? questo non si capisce. Al registro delle unioni civili? al riconoscimento del gay pride come movimento civile? Al contenimento di ondate omofobiche che pur ci potranno essere?
Perchè io questo avrei da chiedere ad Alemanno, "pacatamente" senza dubbio, ma con estrema chiarezza e senza considerazioni sibilline che sembrano un po' pelose.
Per quanto riguarda la lezione sonora da dare alla sinistra credo che, indipendentemente dalle tue intenzioni, la sinistra tutta, principalmente noi elettori l'abbia avuta sul serio e c'è poco da mandare a dire.
Uscire dalla riserva, poi, per me significa mescolarsi al resto del mondo, rendere partecipi tutti delle iniziative, chiedere l'appoggio di quanti sono disponibili ad ascoltare. Fin quando si resta nel chiuso delle associazioni difficilmente si riesce ad uscire dalle riserve.
ciao cristiana e grz cmq dell'intervento
Ho letto oggi su L'Unità che lunedì ci sarà l'incontro tra Alemanno e le associazioni omosessuali.. staremo a vedere. ;)
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