giovedì 5 luglio 2007

Citati e i professori


Ho seguito la polemica suscitata da Citati su Repubblica a proposito del raddoppio dello stipendio agli insegnanti. Il forum che Repubblica.it ha aperto è pieno di interventi da parte di tanti, addetti ai lavori e non.
Molti interventi deliranti attribuiscono alla scuola e in in primis agli insegnanti tutti i mali del mondo, uno addirittura insinuava che i cessi italiani sono sporchi perchè la scuola non sa educare...
Per quanto mi riguarda dico che la scuola è rimasta isolata nel tentativo di contribuire ad educare i giovani, perchè pur tentando disperatamente di insegnare qualcosa e trasmettere valori, deve fare i conti con quelli che sono i modelli sociali e culturali imperanti ovunque, imposti principalmente dalla tv dell'era berlusconiana: ricchezza, bellezza e successo sono diventati ideali da raggiungere ad ogni costo e con qualsiasi mezzo. La cultura è un optional di cui si può fare a meno…
Per cui diventa difficile spiegare a dei ragazzini che un’ora di lettura è necessaria alla mente quanto un’ora passata in palestra ai bicipiti…
Altro grave inconveniente è l’assoluta mancanza di regole, a partire da quelle spicciole, quelle elementari: se i ragazzi passano ogni momento sul motorino a 2 e senza casco davanti a vigili indifferenti, come fai a dirgli che stanno infrangendo le regole? Se non trovano sulla strada cestini per la carta straccia o camminano addirittura tra montagne di spazzatura, che gli dici a fare che non si devono imbrattare le vie? Tanto per fare esempi piccoli.
Quello che i professori tentano di spiegare a scuola viene continuamente smentito dalla vita reale dove strafottenza, maleducazione e beata ignoranza regnano incontrastate.
Altruismo, educazione e legalità, cultura sono parole talvolta incomprensibili per le giovani generazioni, senza distinzioni di classe e non per colpa dei professori…

Aumentare gli stipendi ai professori dunque non risolverebbe i mali della scuola né secondo me gli restituirebbe dignità sociale. Certo gli servirebbe a fare una vita meno miseranda, e questo è auspicabile, visto che i professori sono dei laureati spesso coltissimi e appassionati, ma senza un’adeguata risposta di tutte le agenzie educative che collaborano alla formazione dei giovani, il ruolo sociale del professore rimane quello del don chisciotte

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando si parla di scuola, cara Maria,la cosa più stupida che si possa fare è quella di pensare che essa sia completamente altra dalla realtà in cui realmente sta.A tuuti i critici o a tutti gli estimatori ( in verità inesistenti)si può solo rispondere che questa scuola è lo specchio di questo tipo di società, né più e né meno.Perchè la scuola dovrebbe diffondere valori alti, se non lo fa più nessuno, in questo contesto? perchè gli studenti dovrebbero leggere, quando fuori dalla scuola non lo fa più nessuno, perchè la letteratura o il sapere dovrebbero avere un posto primario per la formazione, quando tutti fuori pensano che l'unica cosa che dia rispettabilità sono i soldi? La stupidità è quella di pensare che si possa fare una scuola ideale dove ci siano grandi valori spirituali e poi, fuori da questa fare esattamente il contrario. la nostra è una società violenta e brutta.Più violenta e più brutta di altre che ci hanno preceduto, anche se forse meno sanguinaria e più longeva. Te lo vedi tu un ragazzo che invece di inseguire l'ultimo i-phone della Apple, preferisce farsi regalare dai genitori le opere di Whitman o chessò di Melville o di Proust o invece di frequentare una palestra o una discoteca o un discobar, preferisce trascorrere il suo tempo nel silenzio di una biblioteca o di una esclusiva cineteca o ancora i freschi e silenziosi corridoi di un museo? Credo che gli stessi genitori comincerebbero a preoccuparsi di avere un figlio così diverso da tutti gli altri e in ogni caso sarebbe sicuramente un disadattato.Se vogliamo o se gli altri vogliono una scuola diversa da quella che abbiamo, dobbiamo cambiare tutto e non solo la scuola.

Anonimo ha detto...

perdonami gli errori fatti nella foga di scrivere ;-)
anche gli intellettuali sbagliano, poi scrivo pure senza occhiali.