martedì 11 settembre 2007

Bisogna riconoscere che


il mio amico Franco Cuomo non la manda a dire...
Quello che ha detto sull'affaire di Alimuri e pubblicato sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno, non ha ancora trovato smentite, nè risposte chiarificative di eventuali (ma poco probabili) equivoci. E questo la dice lunga sulla effettiva poca chiarezza nelle procedure attivate per l'acquisto e la demolizione dell'ecomostro, sul committente della compravendita, sulla assurda "traslazione" dell'albergo sostitutivo in altro sito.
Di fronte a richieste così concrete di chiarezza, da persone senza nessuna colpa da dover giustificare ci si sarebbe aspettati una risposta chiara e convincente o perlomeno esaustiva dal punto di vista formale. Invece le semplici rimostranze o le banali spiegazioni senza riscontri risultano bocconi amari, e duri da digerire, specie per chi è sempre in buona fede come me...
Oggi leggo sul blog di Franco che qlcno gli ha detto di aver fatto male a toccare certi tasti, che potrbbe costargli caro, che ha messo a rischio i suoi contatti con l'università... e ne spiega i motivi.
Bè allora saremmo davvero alla svolta mafiosa, nn intesa come mafia nel senso delinquenziale, ma come mentalità. Quella mentalità che obbliga a non tradire la "famiglia", ad essere omertosi e consenzienti, per cui all'università non sarebbe bene accetto qualcuno che ha trasgredito alle regole famigliari.
Quella mentalità che porta a fare mobbing a chi va contro le furbate e le cattiverie del capufficio del capocantiere, del caposquadra. Quella mentalità che mette il sopruso e l'arroganza al primo posto. Quella mentalità che nn deve mai spiegare niente a nessuno e che vuole annegare tutto nell'indifferenza o nel dimenticatoio costruito ad hoc da certa informazione usa e getta che, guarda caso, segue sempre la scia del potere. E che si vendica al momento giusto.
Io credo, come lui stesso dice, che Franco nn abbia voluto fare l'eroe, nè che cerchi facile notorietà per interessi personali. Nè che abbia pescato nel torbido per il solo gusto di spruzzare un po' di merda su Cozzolino e company.
Solo, a lui sta davvero a cuore il rispetto per l'ambiente, la trasparenza nell'amministrazione del nostro bellissimo territorio, la negazione di qlsiasi atto che comporti utili personali a danno della collettività. E lo indigna il dover costatare che proprio coloro ai quali si era guardato con una speranza di cambiamento usino invece gli stessi sistemi di sempre e si lascino corrompere dalle solite prospettive lucrose dell'infimo affare "inter nos".
A Franco tutta la mia solidarietà e nel caso che si dovesse materializzare la triste prospettiva enunciata al telefono dal suo ben conosciuto interlocutore, non esiterò a parlarne da questo mio spazio e a denunciarne l'iniquità.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

semplicemente grazie, e comunque è tutto vero e forse, quest'anno non avrò contratti con l'università e forse è anche meglio così e forse neanche più il corriere mi pubblicherà qualche altra cosa ( di questo non sono ancora certo). Sicuramente si fa sempre più chiaro in me la convinzione che il miglior modo di far politica, il più autentico ed efficace è quello di non farne affatto.

mariad ha detto...

opinione discutibile...
:-))
se la politica non è andata tutta a farsi fottere è anche per merito di chi come te non si è mai tirato indietro.
C'è ancora troppo da fare, amico mio, mi auguro solo che i tuoi forse non diventino realtà
cmq ti assicuro che sulla faccenda Alimuri non sei solo, è un problema sentito, se non altro per la forte carica di indignazione che provoca tanta alterigia di certi politici in Campania. Una bella fetta di società civile segue la cosa dalle nostre parti.
aggiorniamoci continuamente
smak