Ecco

"Non c'è altra possibilità per il governo che dare le dimissioni" e se nel voto al Senato "dovesse sopravvivere con degli escamotage, l'Italia intera si riverserebbe a Roma perché non accetterebbe una cosa del genere". Così Silvio Berlusconi, che aggiunge: "Sarebbe travolto da un movimento popolare irresistibile. La democrazia è il governo del popolo, non si può governare contro il popolo"
Con queste parole il caimano rimette al centro la palla per iniziare una nuova partita.
Si sapeva che la caduta del Governo Prodi, ormai quasi inevitabile, avrebbe rimesso in moto tutto il formidabile apparato berlusconiano.
Già da stamattina Fini ha dichiarato che se si va a elezioni anticipate con la legge attuale, la ex cdl si presenterà unita e avrà come leader il Cavaliere. Lo ha detto forse per spiazzare l'UDC che rimane sempre un po' ondivaga nei confronti di Berlusconi, per confermare che l'urgenza di tornare al potere deve travalicare qlsiasi velleità di rinnovare il cd. Pensare che fino a pochi giorni fa si volevano ammazzare reciprocamente Fini e Berlusconi...
Puntuali come la morte, dunque, tornano le minacce di Berlusconi e le fosche tinte di un suo governo che quanto a capcità e volontà di delegittimazione dei poteri dello Stato non è secondo a nessuno.