giovedì 19 giugno 2008

La scuola e i giovani


In questi giorni sto dando una mano a mio figlio Alessandro che è alle prese con l'esame di maturità. Stessa faccia smunta che avevo io ai miei tempi, uguale pallore da studente, aria preoccupata. Ripetiamo insieme gli argomenti, l'ultimo è stato il Verga e Mastro Don Gesualdo. Anche il programma non è cambiato, sempre uguale, a ripetere l'eterno perpetrarsi della tragedia umana. Alessandro non sembra cogliere queste minuzie, come me ai miei tempi, è solo preoccupato di come andrà l'esame, di quali domande gli faranno, della tesina, della versione di greco che dovrà affrontare questa mattina. Cose pratiche insomma, legate al successo scolastico, alla promozione. Questo è il limite dell'istruzione, non fornire ai giovani le chiavi di lettura dentro la cultura, affastellando una mole immensa di nozioni in libertà, senza agganci strutturali, e con l'unico utilitaristico fine di procurarsi il classico pezzo di carta

Certo si sa che più in là i giovani capiranno, faranno propri i concetti e struttureranno il loro sapere intorno alla realtà. Ma quando avviene tutto ciò, non succede forse un po' tardi? Non sarebbe più logico impostare il curricolo della Scuola Superiore su un percorso formativo più immediato? Non sarebbe meglio circoscrivere organicamente il sapere per aree tematiche correlate?
I ragazzi tendono a separare, a ridurre in categorie che hanno il nome delle materie scolastiche, storia, latino, italiano...e non sembrano in grado di avere una visione d'insieme, pur avendone secondo me tutti i mezzi. Vengono lasciati crescere in questa babele culturale col solo fine del buon voto e della promozione, se fanno tutto per bene.E all'Università non cambierà l'antifona, specie oggi con lo spacchettamento delle materie e anche con le cosiddette lauree brevi. Frazionando ancora di più il sapere e la cultura magari si fa meglio l'esame, ma la conoscenza circolare, quando arriva?
Guardo Alessandro e un po' mi spiace che abbia anche lui perso l'occasione di farsi una cultura nel vero senso della parola. Come me ai miei tempi. In fondo, si rimpiange la scuola di una volta, ma in realtà nemmeno io ricordo di aver colto il senso di quello che studiavo. Solo dopo, molto dopo, ho dato corpo al mio sapere, per quanto infinitamente deficitario.
E dopo anni di studi e di tensioni, di programmi, interrogazioni, di paure e soddisfazioni, per l'esame di maturità ancora non c'è altro obiettivo che l'uscita dei quadri...
Poi è naturale che la cultura del momento, quella dell'oggi, televisiva perlopiù o internettiana abbia tanto fascino per i giovani. Vivono in un mondo che non li ha aiutati a incardinarsi nel passato, nella storia e nell' umana vicenda, nell'eterno ripetersi della farsa, della tragedia, dell'entusiasmo per la vita.




16 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissima, bellissimo post che condivido del tutto, ma cosa non condivido con te? Ti lascio un abbraccio, Giulia

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ciao! Bentornata!!!!

In bocca al lupo per tuo figlio!!!!

Conidivido il tuo post nel senso che non ci sono insegnanti che vogliano farti aprire la mente. Ed allora forse servono i genitori per questo, anche se questo compito dovrebbe essere espressamente della scuola.

Ciao!!!
Daniele

il Russo ha detto...

Il problema é che più andiamo avanti più la tendenza é quella di anteporre al concetto di cultura quello di prepazazione e/o specializzazione al mondo del lavoro, tanto che l'Italiano, in un istituto tecnico ad esempio, viene vista come materia superflua rispetto ad una più specifica.
Parlare di cultura in questo paese é roba per ricchi che avrà la possibilità di studiare e approfondire, non per gente che studia in questo tipo di scuola...

adriano ha detto...

Bella la definizione "conoscenza circolare" anzichè " cultura a 360°"
Si và sempre di più verso il "didascalismo" e la cultura nozionistica e frammentata che spinge alla negazione dell'introspezione e quindi alla poca consapevolezza di sè.
Bentornata tra noi
per un pò lasciamoci alle spalle le ns ansie e passioni politiche
:)

Juliet ha detto...

la maturità...che bel ricordo........magari ce l'avessi avuta io una mamma per ripetere, mi servirebbe anche oggi qlc1 per ascoltarmi, odio ripetere ad alta voce da sola....

articolo21 ha detto...

Un in bocca al lupo per tuo figlio.

mariad ha detto...

grz a tutti per gli auguri e crepi il lupo
:)
Russo almeno in un liceo classico bisognerebbe fornire una più ampia visione d'insieme. I programmi andrebbero modificati in tal senso, non tanto per sostituirli con nuove materie o nuovi argomenti, quanto piuttosto con una diversa prospettiva.

we Adriano! :)

Daniele, la famiglia non sempre possiede gli strumenti per istruire i figli, diciamo che questo sarebbe compito della scuola, in uno stato davvero democratico.

Ciao Giulia
:)

juliet, non è proprio rilassante come attività, e mi sottopongo mio malgrado alle ripetizioni.
Con questo caldo poi...
:))

Anonimo ha detto...

Buongiorno Maria cara.
Beh, innanzitutto è molto giusto quello che dici a proposito del fatto che durante l'adolescenza si acquisiscono nozioni che poi si rielaborano negli anni. Anche per me fu così, non è che nell'immediato comprendevo quante e quali cose si legavano, chessò, alla Medea di Euripide. La scuola dovrebbe fornire, infatti, un "metodo": e lo faceva.
Sulla cultura dell'oggi: condivido, è molto "superficiale", e il motivo è anche la tecnologia che la supporta, internet e l'immagine. Non a caso il termine per internet è "navigare", ovvero "solcare le acque", mica "scandagliare". Va da sè che le cose che accadono vadano gestite, e non rifiutate, quindi non mi sognerei mai di pensare che "aboliamo la rete". Forse, però, dovremo trovare un nesso fra la cultura profonda e questo modo di fruirne... (il dibattito è aperto)

stefanodilettomanoppello ha detto...

Maturità, un aoristo prende in ostaggio una scolaresca per protesta contro gli errori nella traccia di greco.
(Daniele Luttazzi)

Anonimo ha detto...

Solo una domanda su tutta la faccenda della poesia di Montale:
perchè sull'episodio tutti parlano del tradimento filologico e nessuno di una non celata affatto omofobia? Forse quelli del ministero sapevano tutto, ma non si poteva chiedere ad uno studente di parlare della figura salvifica che un giovane maschio aveva per un anziano poeta, per giunta premio nobel per la letteratura.

Gabryella Costa Fdd ha detto...

Quoto in parte quel che ti scrive il Russo,ma mi sono ritrovata anche in questo tuo...[[[mi spiace che abbia anche lui perso l'occasione di farsi una cultura nel vero senso della parola. Come me ai miei tempi. In fondo, si rimpiange la scuola di una volta, ma in realtà nemmeno io ricordo di aver colto il senso di quello che studiavo. Solo dopo, molto dopo, ho dato corpo al mio sapere, per quanto infinitamente deficitario.
All'uscita dalla mturita'(tecnico informatico aziendale) ho immediatamente messo in atto il mio proposito lavorativo ma......in ben altro ambiente , non quello legato agli studi,credo che questo accada anche oggi,dopodichè sono tornata "fra i banchi"altre tre volte in questi ultimi ventanni,per due specilizazzioni diverse dal primo e una per gli aggiornamenti,fatti di interi anni scolastici,ore rubate alla famiglia e al sonno,ma ne è valsa e ne varra' sempre la pena,Il Russo ti scrive[[Parlare di cultura in questo paese é roba per ricchi che avrà la possibilità di studiare e approfondire, non per gente che studia in questo tipo di scuola.]]io credo che se uno vuole e ama approfondire/studiare altro(secondo me una sola estensione culturale NON è sufficente per vivere appieno questa societa')SI PUO' FARE ,ma con sacrificio,tutto dipende come sempre dalle priorita' che si hanno o che ci si da'e poi vi molti molti modi per portare avanti i nostri studi e non è detto che debbono per forza servire per un lavoro migliore,semplicemente perchè ritengo la cultura"cibo per la mente"ciao Maryad gabrybabelle

Anonimo ha detto...

Concordo, c'è più superficialità e generalizzazione e i pochi insegnanti validi che vogliono lavorare davvero, vengono considerati rompiscatole dai colleghi.
In bocca al lupo per Alessandro.

mariad ha detto...

franco ho letto la notizia
in effetti potresti aver ragione, se l'errore è stato fatto in malafede...

carissima eli, anke io sono per la modernità, però penso ke ai ragazzi bisognerebbe fornire una kiave di lettura più ampia. Altrimenti il "moderno" rimane l'unico terreno che praticano e immaginano magari che alcuni diritti ke gli uomini si sono conquistati stanno là dai tempi del big beng...
oppure che tutto quello che stiamo vivendo sia nato con loro.
:))

cara gabry, certo che è così, purtroppo però gli argomenti studiati a scuola sono estemporanei, lontani dalla realtà. Bisognerebbe tentare di allargare gli orizzonti dei ragazzi e farli sentire partecipi di una storia lunga quanto il mondo.

alianorah grz e di nuovo...crepi il lupo
;))

Pellescura ha detto...

Ciao Mariad, che brava mamma

vita ha detto...

Cara Mariad, ho un piccolissimo premio per te! :-)
Un bacio

citroglicerina ha detto...

ma cavoli hai già un figlio di 18 anni? a leggere i tuoi post mi sembavi una ragazzina, dal tono e dalla freschezza...complimenti!

dì ad alessandro di seguire questo blog che curo io ma che è scritto da ragazzi veri e che scelgono gli argomenti loro...
http://www.showfarm.com/web/next/home
spero piaccia anche a te...
se vuoi lincarci sato che mi sembri vicino a queste problematiche giovanili...
auguri!
bt